lunedì 11 novembre 2024

Le grida degli animali agonizzanti




LE GRIDA DEGLI ANIMALI AGONIZZANTI
In un sogno dentro un sogno ho sognato un sogno
in cui tutti gli animali morivano
tutti gli animali dappertutto
morivano & morivano
gli animali selvatici gli animali a pelo lungo
gli animali alati gli animali piumati
animali con gli artigli & le scaglie & la pelliccia
andavano in calore & morivano & morivano
in foreste pluviali sempre più sparute
in pinete e sierre d’alta quota
su praterie sempre più ridotte & mesas di sterpi rotolanti
catturati picchiati affamati & inebetiti
messi alle strette e venduti
specie inadatte al nomadismo
che vagavano sradicate come l’uomo
Tutti gli animali gridavano
nei loro nascondigli
fuggivano furtivi fuggivano strisciando
nelle ultime lande selvagge
nel fitto sottobosco
nell’ultima Grande Selva
oltre le montagne
tagliate dai tornanti
oltre le paludi
oltre le pianure e i recinti
(il West conquistato da macchine di filo spinato)
negli altopiani
nei bassopiani
nei grandi delta dei fiumi
tagliati dalle autostrade
In un sogno dentro un sogno li ho sognati
nutrirsi & accoppiarsi & fuggire & nascondersi
le foche bastonate sulle banchise
le foche dal soffice pelo bianco e il cranio sottile come guscio d’uovo
le grandi testuggini verdi bastonate & mangiate
gli uccelli esotici presi nelle reti & ingabbiati & impastoiati
rare bestie selvatiche & rettili strani & bizzarri non-lo-so
catturati per gli zoo
da ricettatori barbuti
che poi girano per Singapore
su limousine tedesche
con puttane francesi
In un sogno dentro un sogno ho sognato un sogno
in cui tutta la terra si seccava
riducendosi a un tizzone bruciato
per il celebre Effetto Serra
sotto una volta di anidride carbonica
soffiata fuori da un miliardo
di infernali motori a scoppio
mischiata all’odore dolciastro della carne che brucia
E tutti gli animali si richiamano a vicenda
In linguaggi cifrati che non potremo mai capire
La foca e il manzo gridano
con la stessa voce lo stesso grido
Le ferite non si chiudono mai
nella comunità degli animali
Noi rubiamo loro la vita
per nutrire la nostra
e delle loro vite
sono disseminati i nostri sogni
In un sogno dentro un sogno ho sognato un sogno
di lotta quotidiana per l’esistenza
nel modellino a molla dell’universo
il tritacarne vorticante del mondo
sul punto di divorare sé stesso
Lawrence Ferlinghetti




venerdì 1 novembre 2024

Conferenza - I persuasori occulti

Tutti i Persuasori hanno fini personali. Ci sono due figure di persuasori 

1 Quelli che hanno un personale convincimento politico o una ideologia. 

2 I fedeli esecutori.

Tutti perseguono un fine manipolatori, INFLUENZARE IL LIBERO ARBITRIO DELLE PERSONE

I giornalisti sono quello che sono, dipendenti dei giornali, i giornali hanno una proprietà, in genere finalizzata al profitto, quindi i giornalisti seguono le direttive editoriali messe in pratica dai direttori. La scienza "ufficiale" è quella che segue le medesime impostazioni, è "flessibile" alle direttive e quindi ecco le "scoperte" che cambiano i parametri in alto o in basso a seconda delle opportunità e convenienze. 


Venerdì 21 febbraio dalle ore 17 e 30 
presso biblioteca comunale di Buia via Santo Stefano 92 /a
ENTRATA LIBERA

Conferenza - La realtà non è come ci appare

 
Nell'incontro verrà trattato il tema della realtà.
La sua conoscenza ci è preclusa da un punto di vista percettivo poiché ci rapportiamo al mondo con i nostri limitatissimi sensi.
Quale essa sia è impossibile averne consapevolezza ma al di la di poterne acere conoscenza rimane da capire se esista una realtà ultima.
Esploreremo come Scienza, Filosofia e, non ultima, la Religione convergano su questo quesito MA LA REALTA' ESISTE. ?
Più si approfondisce la ricerca più tutto si dissolve, Con la Meccanica Quantistica Bhor dichiara che ma materia TENDE AD ESISTERE, la filosofia porta a riflettere sul fatto che il passato è passato e non esiste più, il presente, istantaneamente diventa passato mentre il futuro è un divenire che diventa istante dopo istante diventa presente e poi passato, filosoficamente non esistiamo. Per la religione viviamo in una realtà condizionata da una impermanenza e privi del libero arbitrio di essere.

Si parlerà di questo ed altro pertinente al tema UNA CITAZIONE DEL GRANDE FISICO HAWKING

Bioteca, via Glori 41 Udine Martedì 10 dicembre ore 18 
entrata libera





giovedì 24 ottobre 2024

l rapporto FLEXNER

 



A IMPERITURA INFAMIA


IL RAPPORTO FLEXNER breve storia di come siamo arrivati alla Medicina di oggi.

C'è sempre una spiegazione al perché le cose vadano come vanno, la medicina è una di queste.

All'inizio del 900 i medici erano liberi, decidevano la terapia migliore in base alla conoscenza diretta del paziente e dell'ambiente in cui viveva.

La medicina conservava un impronta mossa dall'esperienza e richiedeva al medico sia la capacità diagnostica, sia quella incline alla sperimentazione.

Questo metodo garantiva, attraverso la migliore conoscenza delle caratteristiche dei pazienti, una terapia personalizzata.

Nel 1908 l'American Association e la Carnagie Foundation ( associazioni private americane e soprattutto il “pozzo nero” delle Fondazioni create dagli uomini più ricchi del mondo tra cui, appunto Carnagie, Ford, Rockefeller ) finanziarono e promossero una inchiesta ( ovviamente a scopo filantropico e con i loro parametri di valutazione) sulla qualità di istruzione in campo medico negli Stati Uniti e in Canada e l'affidarono a Abraham Flexner, un ambizioso educatore che poteva contare come principale referenza la potente Rockfeller Foundation, pur non avendo alcuna qualifica medica.

Nel 1910 usci il celebre rapporto Flexner che denunciava l'inadeguatezza del percorso medico formativo spesso limitato alla ripetizione mnemonica delle nozioni...”

Il primo passo verso la formazione di un nuovo ordine medico, con il pretesto di innalzare il livello qualitativo dell'assistenza sanitaria “ Non a caso le istanze che avevano promosso l'inchiesta erano sorte contemporaneamente alla nascita delle prime grandi industrie farmaceutiche. Come prevedibile l’inchiesta patrocinata dalle elite finanziaria si accani sulla presunta pericolosità e scarsa efficacia dei trattamenti omeopatici e di ogni altra terapia che non prevedeva il ricorso ai farmaci di sintesi e ai principi allopatici.

Il rapporto concluse che era necessario ammodernare il sistema sanitario introducendo uno standard di cure uniforme per tutto l’ordine medico e conseguentemente dei pazienti.

Prima del rapporto Flexner i medici erano liberi di praticare qualsiasi trattamento, farmacologico o non, che potesse essere utile alla guarigione del paziente in base alla sua singolarità, mentre, da quel momento in poi, l’unico metodo di cura riconosciuto dal sistema sanitario americano divenne quello basato sui prodotti dell’industria e quindi l’indifferenziazione dell’individuo, tutti sono trattati con i medesimi protocolli.

Da 1910 le Università, se volevano ricevere ancora fondi dalle fondazioni, esclusero sistematicamente i medici naturalistici dalle cattedre, vennero privati di riconoscimento e fu vietata loro la professione. I naturalisti, i fitoterapisti, gli omeopati, i chiropratici divennero non riconosciuti nella loro professione, mentre i dirigenti universitari di medicina ebbero accesso ad ingenti finanziamenti messi a disposizione dai banchieri e dalle Fondazioni.

In cambio dell’aiuto economico i “filantropi” inserirono i loro uomini di fiducia nei direttivi accademici, per “garantire” la corretta gestione di fondi.

Le università potevano ampliarsi, costruire nuovi edifici, allestire laboratori costosi e acquisire prestigio internazionale, diventando l’esempio scientifico da seguire.

domenica 20 ottobre 2024

Ebrei ma non solo.


Per avere coscienza di con chi abbiamo a che fare quando si parla di ebrei suggerirei di leggere questo breve estratto dal libro di Y.N. Harari: XXI lezioni per il XXI° secolo, pag 246 e seguenti.
Harari ha venduto 15 milioni di copie nel mondo, è ebreo, ha un dottorato di ricerca in Storia ad Oxford.

".......Dopo l'edizione del 2011 del mio libro SAPIENS :da animali a dei molti lettori israeliani mi domandarono come mai avessi citato in modo marginale il giudaismo. Perchè avessi scritto pagine e pagine sulla cristianità, sull'islam e sul buddismo ma avessi dedicato poche parole alla religione ebraica ed al popolo ebraico.
Queste domande vengono in genere poste dagli ebrei israeliani, ai quali viene insegnato fin dall'asilo che il giudaismo è il vertice dekka storia della specie umana. I bambini israeliti di solito terminano un percorso scolastico della durata di 12 anni senza ricevere alcuna visione sintetica dei processi storici globali. Non viene insegnato loro quasi nulla della Cina, l'India o l'Africa, imparano qualcosa sull'impero romano, sulla rivoluzione francese e sulla seconda guerra mondiale, ma queste nozioni rimangono tessere isolate del mosaico, insufficienti a fornire una visione del quadro storico completa. Invece l'unica storia coerente  offerta dal sistema educativo israeliano comincia con l'Antico Testamento ebraico,continua sino all'epoca del Secondo Tempio, salta qua e la fra le varie comunità ebraiche disperse nella diaspora e culmina con l'affermazione del sionismo, l'Olocausto e la fondazione dello stato di Israele. La maggior parte degli studenti esce dalla scuola convinta che questo sia il principale filone narrativo della intera storia della specie umana.
La verità è che il giudaismo ha giocato un ruolo secondario negli annali della storia umana. A differenza di religioni universali come il cristianesimo, l'islam e il buddismo, il giudaismo è sempre stato la fede di una piccola tribù. E' la storia di una piccola nazione e di un minuscolo fazoletto di terra che ha scarso interesse nel destino di tutti i popoli e di tutti gli altri paesi.Per esempio, si preoccupa poco di quanto accade in Giappone o al popolo del sub continente indiano. Non c'è da meravigliarsi quindi se il suo ruolo storico sia limitati.
Non è corretto accreditare al giudaismo la fondamentale idea cristiana che tutti gli esseri umani sono uguali di fronte a dio, un'idea che contraddite in pieno l'ortodossia ebraica che ancora oggi ritiene che ebrei superiori a tutti gli altri uomini, il popolo eletto........)
(....... Gli israeliti usano spesso l'espressione "tre grandi religioni" e pensano che queste religioni siano il cristianesimo (2,3 miliardi di aderenti)  l'islam (1,8 miliardi) e l'ebraismo (15 milioni) dimenticandosi dell'induismo con un miliardo di credenti e il buddismo con i suoi 500 milioni di seguaci, per non parlare della religione scintoista ( 50 milioni) e di quella sikh (25 milioni), non vengono nemmeno considerati.......)

a voi acquistare il libro e leggere tutto, anche l'illuminate resto dei vari argomenti trattati.

mercoledì 16 ottobre 2024

Esiste la REALTA' ?

 

Nel 2004 il consiglio comunale di Monza vietò ai proprietari di animali da compagnia, di tenere i pesci rossi in vasche curve perché, guardando fuori, l’animale avrebbe potuto avere una visione distorta della REALTA’
A parte la lodevole iniziativa il tema che essa affronta è tutt’altro che semplice infatti , come facciamo a sapere che abbiamo della realtà la visione vera ? Priva di distorsioni ?
Non potremmo essere anche noi, a nostra volta, all’interno di una qualche “ grande brocca di vetro dalle pareti curve “ ed avere una visione distorta come da “ una enorme lente ? “
L’immagine che il pesce rosso ha della realtà è certamente diversa dalla nostra, ma non possiamo essere certi che sia meno reale della nostra.
La ricerca di cosa sia la realtà ha impegnato l’umanità con i suoi migliori pensatori e mezzi, da Platone in poi i filosofi si confrontano sulla NATURA DELLA REALTÀ e tutta la scienza classica è basata sul presupposto che esista un MONDO ESTERNO REALE, le cui proprietà sono DEFINITE e INDIPENDENTI dall’osservatore che le PERCEPISCE. Ma come non tenere in conto che OSSERVATO ed OSSERVATORE sono entrambe parti dello stesso mondo che ha una esistenza oggettiva ?
La FISICA QUANTISTICA accerta proprio questo paradosso. Una particella NON ha ne una POSIZIONE definita ne una VELOCITÀ fintanto che queste grandezze vengono misurate da un osservatore.
Allora NON È ESATTO dire che una misurazione fornisce un certo risultato perché SOLO NEL MOMENTO della misurazione si è rilevato quell’UNICO VALORE, posizione o velocità, che aveva solo in quell’istante. Successivamente non è noto ne dove si trova la particelle ne la sua velocità.
Ricercando una risposta su cosa è la REALTA’ abbiamo anche la nostra percezione ma si deve considerare che essa non è diretta bensì “ filtrata” “ modellata “ da una specie di lente che è la struttura interpretativa del cervello umano.
Attraverso il senso della vista, il cervello riceve una serie di segnali tramite il nervo ottico. Questi segnali non costituiscono un tipo di immagine che riterremo accettabile sullo schermo del nostro televisore.
Il nostro sistema visivo è rudimentale, c’è un punto cieco dove il nervo ottico si connette alla retina , è l’unica parte del nostro campo visivo con una buona risoluzione è una area ristretta dell’ampiezza di circa un grado intorno al centro della retina.
E cosi i dati grezzi mandati al cervello sono qualcosa di simile ad una immagine mal definita con un buco in mezzo.
Fortunatamente il cervello elabora tali dati , combinando quelli provenienti dai due occhi, colmando le lacune sul presupposto che le proprietà visive di punti vicini siano simili e operando una interpolazione. Il cervello, inoltre , riceve dalla retina una gamma di dati bidimensionale e con questa crea l’impressione dello spazio tridimensionale. Il cervello insomma “costruisce una immagine mentale “
Ciò dimostra che quando diciamo di vedere una sedia in effetti intendiamo semplicemente che abbiamo usato la luce diffusa dalla sedia per costruire una immagine mentale di quell’oggetto.
Un altro aspetto interessante è il significato di esistenza, come faccio a sapere che quella sedia esiste ancora se esco dalla stanza in cui si trova e non la posso più vedere ?
Come possiamo dire che esistono cose che non possiamo vedere come l’elettrone o i quark ?

Tratto da IL GRANDE DISEGNO di S.Hawking

martedì 13 agosto 2024

La Grande Distruzione

 



Nel 1992, più di 30 anni fa, usciva un libro che ha rivoluzionato un’epoca: «La fine della storia e l’ultimo uomo» di Francis Fukuyama. Il libro che ebbe un grandissimo successo, non solo in ambito culturale, ma anche molte critiche. Il titolo era ovviamente una provocazione: la fine della storia dopo grandi eventi del tempo come la caduta del muro di Berlino nel 1989 e la fine della Guerra Fredda. Tutti momenti fondamentali per il trionfo dell’America e dell’unico modello universale della liberaldemocrazia. Nel corso degli anni ci sono stati tanti eventi che hanno messo a dura prova l’egemonia americana, il 2001 con l’ascesa dell’islamismo e la Cina come grande rivale sulla scena mondiale. La successiva riflessione di Fukuyama nel 1999 con "La grande distruzione" è un ripensamento sugli imprevisti andamenti della storia, si apre alla coscienza della crisi. Il progresso tecnologico e industriale ha infatti determinato la disgregazione dell'ordine sociale, attraverso una trasformazione dalla precedente vita aggregata, basata su "comunità" fondate su vincoli di conoscenza, a "società" di estranei, più aperta da un lato a contatti tra persone diverse, che però si fanno più materiali e distanti, con una maggiore possibilità e libertà di disobbligarsi da vincoli. L'industrializzazione, inoltre, ha marcato uno squilibrio più netto tra ricchezza e povertà. Il progresso tecnologico informatico ha creato una società della conoscenza di massa, accentuando sia la spersonalizzazione, sia la netta differenza tra chi partecipa e chi non partecipa a tali sviluppi. La spersonalizzazione e il distanziamento dei rapporti umani si contrappone alla naturale base della vita umana: consanguineità, su cui si basa la parentela, e mutualità, su cui si basa l'amicizia.

domenica 11 agosto 2024

Queste terre selvagge oltre lo steccato

 


Il libro è concepito come una serie di lettere destinate alla figlia di tre anni sulla possibilità di “trovare casa” sulla terra, una terra viva. 
Una ricerca appassionata di cosa lasciare ai figli una volta che ce ne saremo andati e un invito a cambiare il modo di sentire-pensare. 
L’autore nigeriano affronta alcune delle questioni cruciali della crisi contemporanea attraverso la lente intima della genitorialità. 
Si interroga su miti e rituali della modernità, sulla crisi ambientale, la decolonizzazione, l’idea di razza al di là delle retoriche dominanti, l’identità e l’appartenenza. 
Ragiona su cosa significhi essere umani nelle rovine di un mondo fratturato dal progetto dell’accumulo infinito. Dai guaritori Yoruba alle bidonville indiane nella ricerca di come abitare le “crepe” del mondo, il libro restituisce una ricca sintesi delle domande più lucide dei pensatori del presente: interpella le scienze ambientali, il postumanesimo, la fisica delle particelle, la metafisica Yoruba, l’epistemologia femminista, la trans-razzialità. 
I temi trattati, che abbracciano la questione della sopravvivenza sul pianeta Terra e la svolta ontologica in antropologia, sono tra gli argomenti più discussi e trattati negli ultimi anni. Ma questo è un libro che non si limita a una sintesi del già pensato, esplora invece nuove tracce.

venerdì 5 luglio 2024

PROPAGANDA - Come manipolare l'opinione pubblica.

 



"Propaganda. L'arte di manipolare l'opinione pubblica" è un saggio del 1928 di Edward L. Bernays, 'padre delle pubbliche relazioni' e pioniere dell'arte propagandistica in senso moderno. Sebbene il suo nome sia ancora oggi poco noto al grande pubblico, l'opera e le idee di Bernays hanno influenzato profondamente le strategie comunicative e politiche dal secolo scorso e fino ai giorni nostri. In occasione dell'anniversario dei 90 anni dalla prima pubblicazione, riproponiamo con una nuova traduzione questo controverso - e per certi versi inquietante - saggio breve, divenuto nel corso degli anni un testo culto in cui si teorizza, forse per la prima volta in termini così espliciti, la necessità, per una democrazia sana, di ricorrere a tecniche "scientifiche" per "plasmare" e "inquadrare" l'opinione pubblica: per dar luogo a quell'«ingegneria del consenso» di cui Bernays fu pioniere e primo teorico. La propaganda come strumento d'elezione per la manipolazione dell'opinione pubblica in democrazia è teorizzata da Bernays come essenziale al buon funzionamento di ogni settore della società: la manipolazione "scientifica" dell'opinione pubblica - «per portare ordine laddove regna il caos» per permettere la piena realizzazione della società democratica, in cui la «minoranza intelligente» riesca a plasmare la maggioranza silente e gregaria in vista di obiettivi e scopi «positivi e costruttivi», tendenti alla pace sociale e al benessere del maggior numero di uomini possibili.

Edward Louis Bernays (Vienna, 22 novembre 1891 – Cambridge, 9 marzo 1995) è stato un pubblicista e pubblicitario statunitense di origine austriaca. Celebre per la sua parentela con Sigmund Freud, Bernays fu uno dei primi spin doctor, ed è considerato, assieme a Ivy Lee e a Walter Lippmann, uno dei padri delle moderne relazioni pubbliche, di cui, già nei primi anni del Novecento, teorizzò le principali regole fondanti.

Combinando le idee di Gustave Le Bon (autore del libro Psicologia delle folle) e Wilfred Trotter (studioso del medesimo argomento) con le teorie sulla psicologia elaborate dallo zio, Bernays fu uno dei primi a commercializzare metodi per utilizzare la psicologia del subconscio al fine di manipolare l’opinione pubblica. A lui si devono le locuzioni “mente collettiva” e “fabbrica del consenso”, concetti importanti nel lavoro pratico della propaganda.

E’ indubbio che Bernays fu un pioniere nel campo della pubblicità e le sue tecniche furono studiate e applicate alla propaganda sia commerciale che politica.


venerdì 28 giugno 2024

SMETTI DI CONSUMARE IL MONDO E TE STESSO.

 



SMETTI DI CONSUMARE IL MONDO E TE STESSO.

La maggior parte dei presidenti, dei ministri e degli amministratori delegati che governano il mondo sono persone molto razionali, acculturate ed informate.

E’ convinzione della elite che con la scienza e le tecnologie saranno in grado di risolvere ogni problema.

Perché sono disposti a scommettere su questo azzardo?

Forse perché credono di non mettere a rischio il proprio avvenire. Anche se nella peggiore delle ipotesi la scienza non riuscisse a scongiurare il “diluvio”, sono convinti che gli ingegneri saprebbero comunque costruire un “arca supertecnologica” per loro, la casta superiore.

Certo gli altri, miliardi di persone, annegherebbero.

La fede in questa “arca-hitech” rappresenta, al momento, una delle più gravi minacce per il futuro del genere umano e dell’intero ecosistema: le persone che ci credono non dovrebbero essere quelle che hanno la responsabilità di gestire l’ecologia globale, per la stessa ragione per la quale chi crede in una vita ultraterrena non dovrebbe poter disporre di un arsenale nucleare.

E la gente comune ? Perché nessuno di loro protesta? Se quando il “diluvio” arriverà, saranno proprio loro a pagare il prezzo più alto?

Perché proteggere l’ambiente è una bellissima idea, ma chi non riesce a pagare l’affitto si preoccupa più per uno scoperto in banca che per lo scioglimento delle calotte polari ed è per questo che la strategia di rendere la vita sempre più complicata, confusa miserabile viene scientificamente messa in atto. La”svolta green” fa parte di questa strategia,”imporre regole e stili di vita” che nulla altro sono che una nuova forma di “reindustrializzazione” a favore delle lobbi finanziarie, naturalmente con i vostri soldi.

Ma è proprio nelle mani di quella moltitudine umana composta da miliardi di individui che sta il “potere” ed è proprio quel potere che da sempre tengono sopito rimbambendo la gente con i media (la fabbrica del consenso) le bugie ed i controlli. Hanno coscienza della devastante forza dei numeri.

Per salvare il Pianeta e voi stessi NON avete bisogno di “ordini” o “metodi” o “svolte green” basterebbe solamente CONSUMARE MENO. Non significa “rinunciare a qualche cosa” no, significa concedersi tutto ma un po’ di meno. Crollerebbe il potere delle elite, crollerebbe l’ingiusto sistema delle diseguaglianze sociali, crollerebbero il dominio dei molto ricchi sui molto poveri, crollerebbe il concetto di “crescita infinita” del consumo.

Smetti di consumare il mondo e te stesso.

martedì 11 giugno 2024

Primavera, Estate, Autunno, Inverno e.....ancora Primavera

 



Un monastero buddhista ubicato in un luogo insolito, alla deriva su un piccolo lago circondato da montagne e boschi. I soli abitanti del monastero sono un vecchio monaco e un bambino suo allievo, lì per apprendere le fondamenta della dottrina buddhista. La lenta deriva del monastero coincide con lo scorrere delle stagioni. Gli anni passano in armonia con i ritmi della natura e con il passare delle stagioni, appunto, che coincidono con le stagioni della vita dei protagonisti. I naturali capricci del bambino cambiano forma e natura con l’età. Quelle azioni commesse, per gioco da piccolo, diventano delitti se commesse da adulto. L'allievo conosce l’amore, l’amore lo fa fuggire dal tempio. Torna al monastero, con un atroce delitto sulle spalle, torna per redimersi e per seguire ancora il suo percorso spirituale, con l’aiuto del suo maestro. “Nessuno è immune dal potere delle stagioni e dal loro ciclo annuale di nascita, crescita e declino”, questo in sintesi potrebbe essere uno dei significati del film. Un film semplice, elegante e sobrio. Girato in “interno” dove però le pareti non sono pareti, ma sono la natura: montagne, alberi; il soffitto è un cielo stupendamente mutevole ed il pavimento è l’acqua calma di un lago in un’insieme di colori e sfumature che in alcune inquadrature raggiungono la perfezione di un quadro. Un mondo isolato e contemplativo, chiuso in sé stesso nel quale in un determinato momento fa irruzione la normalità della vita con le proprie contraddizioni. L’esistenza umana molto spesso è colma di dolore e solo attraverso una disciplina etica e con la pratica della meditazione e della preghiera si può raggiungere la via per la liberazione dalle passioni e dalle afflizioni, inoltre il perdono si può trovare solo dentro se stessi, non prima di aver espiato, anche con prove dolorose, l’errore commesso; aspetti della vita messi molto bene in evidenza con insegnamenti e simbolismi che si rifanno alla dottrina buddhista. Un film dal passo lento che permette fin da subito di riflettere sul significato che vuole trasmettere.

Il tempo è circolare, è un eterno ritorno, è tutt'altro dall'idea lineare del progresso, un mito occidentale. Ma ciò detto, è detto nulla. Il film è altrove, è un pesce nell'acqua per la naturalezza mai noiosa delle scene, è spiazzante persino rispetto all'estetica del regista, il pittore-sceneggiatore-montatore-scenografo-attore Kim Ki-duk (lo vediamo nei capitoli autunnale e invernale)

Le grida degli animali agonizzanti

LE GRIDA DEGLI ANIMALI AGONIZZANTI In un sogno dentro un sogno ho sognato un sogno in cui tutti gli animali morivano tutti gli animali dappe...