mercoledì 16 ottobre 2024

Esiste la REALTA' ?

 

Nel 2004 il consiglio comunale di Monza vietò ai proprietari di animali da compagnia, di tenere i pesci rossi in vasche curve perché, guardando fuori, l’animale avrebbe potuto avere una visione distorta della REALTA’
A parte la lodevole iniziativa il tema che essa affronta è tutt’altro che semplice infatti , come facciamo a sapere che abbiamo della realtà la visione vera ? Priva di distorsioni ?
Non potremmo essere anche noi, a nostra volta, all’interno di una qualche “ grande brocca di vetro dalle pareti curve “ ed avere una visione distorta come da “ una enorme lente ? “
L’immagine che il pesce rosso ha della realtà è certamente diversa dalla nostra, ma non possiamo essere certi che sia meno reale della nostra.
La ricerca di cosa sia la realtà ha impegnato l’umanità con i suoi migliori pensatori e mezzi, da Platone in poi i filosofi si confrontano sulla NATURA DELLA REALTÀ e tutta la scienza classica è basata sul presupposto che esista un MONDO ESTERNO REALE, le cui proprietà sono DEFINITE e INDIPENDENTI dall’osservatore che le PERCEPISCE. Ma come non tenere in conto che OSSERVATO ed OSSERVATORE sono entrambe parti dello stesso mondo che ha una esistenza oggettiva ?
La FISICA QUANTISTICA accerta proprio questo paradosso. Una particella NON ha ne una POSIZIONE definita ne una VELOCITÀ fintanto che queste grandezze vengono misurate da un osservatore.
Allora NON È ESATTO dire che una misurazione fornisce un certo risultato perché SOLO NEL MOMENTO della misurazione si è rilevato quell’UNICO VALORE, posizione o velocità, che aveva solo in quell’istante. Successivamente non è noto ne dove si trova la particelle ne la sua velocità.
Ricercando una risposta su cosa è la REALTA’ abbiamo anche la nostra percezione ma si deve considerare che essa non è diretta bensì “ filtrata” “ modellata “ da una specie di lente che è la struttura interpretativa del cervello umano.
Attraverso il senso della vista, il cervello riceve una serie di segnali tramite il nervo ottico. Questi segnali non costituiscono un tipo di immagine che riterremo accettabile sullo schermo del nostro televisore.
Il nostro sistema visivo è rudimentale, c’è un punto cieco dove il nervo ottico si connette alla retina , è l’unica parte del nostro campo visivo con una buona risoluzione è una area ristretta dell’ampiezza di circa un grado intorno al centro della retina.
E cosi i dati grezzi mandati al cervello sono qualcosa di simile ad una immagine mal definita con un buco in mezzo.
Fortunatamente il cervello elabora tali dati , combinando quelli provenienti dai due occhi, colmando le lacune sul presupposto che le proprietà visive di punti vicini siano simili e operando una interpolazione. Il cervello, inoltre , riceve dalla retina una gamma di dati bidimensionale e con questa crea l’impressione dello spazio tridimensionale. Il cervello insomma “costruisce una immagine mentale “
Ciò dimostra che quando diciamo di vedere una sedia in effetti intendiamo semplicemente che abbiamo usato la luce diffusa dalla sedia per costruire una immagine mentale di quell’oggetto.
Un altro aspetto interessante è il significato di esistenza, come faccio a sapere che quella sedia esiste ancora se esco dalla stanza in cui si trova e non la posso più vedere ?
Come possiamo dire che esistono cose che non possiamo vedere come l’elettrone o i quark ?

Tratto da IL GRANDE DISEGNO di S.Hawking

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