L'aumento globale delle temperature influisce su un arrivo sempre più precoce della primavera, con la conseguenza di allungare anche la stagione dei pollini.
Secondo studi recenti effettuati dall'allergologo americano Clifford W. Basset della New York University, non solo il polline compare prima nell'aria, ma è in maggiore quantità e resta in circolo più a lungo.
In un altro studio del 2011 del Dipartimento della Agricoltura americano è emerso che in alcune latitudini, in particolare a nord del 44 parallelo la stagione del polline dura un mese in più del normale periodo.
Altri studi, come uno recente della università di Harvard, prevedono l'innalzamento della temperatura comporterà anche un analogo aumento della quantità di pollini e della loro persistenza.
Si stà consolidando tra i ricercatori l'opinione che questa possa essere la causa principale della crescita mondiale dei casi di asma.
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