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sabato 9 gennaio 2021

Il Senso della Inevitabilità

 


IL SENSO DELLA INEVITABILITA’

E mentre il nostro paese affonda, una classe politica da operetta litiga per decidere chi si spolperà quello che rimarrà.

E tutto questo accade davanti agli occhi di un popolo alienato dai vuoti mentali a perdere  dei vari San Remi, campionati di calcio, social, flashmob e TV.

Il nostro tempo è certamente fuori dai cardini. Per un certo verso abbiamo dimenticato il passato, la nostra storia e se non stiamo attenti la trascureremo. Se desideriamo rinnovare il nostro impegno per la libertà dovremo rimettere in sesto  noi e il nostro senso del tempo.

Sino a poco tempo fa eravamo convinti che il futuro non avrebbe riservato niente di nuovo ma avrebbe confermato semplicemente il presente in un futuro già noto caratterizzato da  crescente globalizzazione, razionalità più profonda e maggiore prosperità .

Ci siamo permessi di accettare la politica dell'INEVITABILITÀ, il senso che la storia possa muoversi solo in una direzione.

Questa narrazione del tempo che porta ad una determinata meta, di solito desiderabile, si chiama TELEOLOGIA. Anche il Comunismo prometteva la realizzazione certa di una utopia, offriva una teleologia. La politica della inevitabilità è un coma intellettuale autoindotto, tuttavia una volta accettata la politica della inevitabilità abbiamo dato per scontato che la storia non avesse più nessuna importanza; se tutto nel passato è governato da una tendenza nota non c'è bisogno di conoscere i dettagli.

L' altro modo antistorico di considerare il passato è la POLITICA DELL'ETERNITÀ che mette in scena una funzione della storia che  tiene al passato in un modo egocentrico, privo di qualsiasi interesse per i fatti. Ha un atteggiamento nostalgico verso alcuni momenti della storia, episodi che in realtà sono mai accaduti in epoche che di fatto erano disastrose. I politici dell'eternità ci presentano il passato come un vasto cortile avvolto dalla nebbia, pieno zeppo di indecifrabili monumenti alle vittime della azione, tutti egualmente distanti dal presente e tutti egualmente accessibili alla manipolazione. Nella politica dell'eternità la seduzione di un passato mitizzato ci impedisce di pensare ai futuri possibili. La nazione è definita dalle sue virtù innate invece che dal suo potenziale futuro, allora la politica si riduce a una discussione su ciò che è bene  e su ciò che è male, invece di occuparsi delle soluzioni possibili a problemi reali.

Se la politica dell’ inevitabilità è come un coma, la politica dell'eternità è come un ipnosi.

Il pericolo che ci troviamo ad affrontare oggi è quello di passare da una democrazia naif e imperfetta ad una oligarchia fascista confusa e cinica.

La storia ci permette di vedere schemi e di formarci opinioni. Delinea le strutture all'interno delle quali possiamo perseguire la libertà. Ci rivela l'esistenza di momenti singoli ciascuno diverso dall'altro nessuno interamente unico- La storia ci consente di essere responsabili, non per tutto ma per qualcosa. La storia ci offre la compagnia  di coloro che hanno fatto e che hanno sofferto più di quanto fatto da noi

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