Pagine

martedì 16 agosto 2016

Storia del pensiero Occidentale

La fisica moderna ha una profonda influenza su quasi tutti gli aspetti della società umana.

Le radici della
 fisica, come tutta la scienza occidentale, vanno ricercate nel primo periodo della filosofia greca, nel sesto secolo a.C., in una cultura nella quale scienza, filosofia e religione non erano separate. 

I filosofi della scuola di Mileto vennero definiti “coloro che pensano che la materia sia animata” poiché non facevano nessuna distinzione tra animato e inanimato, tra spirito e materia.
 

La loro aspirazione era
 scoprire la natura essenziale delle cose che essi chiamarono fisica.

In effetti non avevano neppure un termine per indicare la materia in quanto consideravano tutte le forme di esistenza come manifestazioni della fisica, dotate di vita e spiritualità.

Così Talete sosteneva che” tutte le cose sono piene di dei” ed Anassimandro concepiva l’universo come “una specie di organismo alimentato da uno pneuma”, il respiro cosmico, allo stesso modo in cui il corpo umano è alimentato dall’aria.

Questa concezione filosofica prende il termine di
 monismo con cui si intende la sostanziale unità dell'essere in un tutt'uno. Un caso particolare del monismo èl'olismo fisico che è tipico delle filosofia orientali come il Vedanta indiano e il Taoismo cinese. 

Eraclito credeva che il mondo fosse in perenne mutamento, in eterno divenire. Per lui la staticità dell’essere era pura illusione. Riteneva che tutte le trasformazioni nel mondo nascessero dall’azione reciproca e ciclica dei contrari e pensava ogni coppia di contrari come un’unità. A questa unità, che contiene e trascende tutte le forze opposte, diede il nome di
 Logos.

La rottura del concetto di questa unità cominciò con la scuola eleatica, secondo la quale esisteva un Principio Divino al di sopra di tutti gli dei e di tutti gli uomini. Questo principio fu inizialmente identificato con l’unità dell’universo; in seguito fu visto come un “dio intelligente e personificato” che sta al di sopra del mondo e lo governa. Ebbe così inizio una tendenza di pensiero che alla fine condusse alla separazione tra spirito e materia e a un dualismo che divenne caratteristico nella filosofia occidentale.

Un passo deciso in questa direzione fu compiuto da Parmeide considerava l’Essere uno e immutabile
 

Nel quinto secolo a.C. i filosofi greci tentarono di superare l’acuto contrasto tra la concezione di Parmenide e quella di Eraclito. Allo scopo di conciliare l’idea dell’Essere immutabile di Parmenide con quella dell’eterno divenire di Eraclito essi sostennero che l’Essere è manifesto in certe sostanze invariabili le quali mescolandosi e separandosi, danno luogo ai mutamenti che accadono nel mondo. Questo portò al concetto di
 atomo, la più piccola unità indivisibile di materia. Gli atomisti greci tracciarono così una linea netta di separazione tra spirito e materia, immaginando la materia composta da diversi”mattoni fondamentali”. 

Nei secoli successivi, questa immagine divenne un elemento essenziale del pensiero occidentale, del dualismo tra mente e materia, tra corpo e anima.

Non appena si affermò l’idea di una separazione tra spirito e materia, i filosofi rivolsero l’attenzione al mondo spirituale a ai problemi etici. Questi pensieri dovevano occupare il pensiero occidentale per più di duemila anni dopo l’apice raggiunto dalla scienza e dalla cultura greca nel quinto e nel quarto secolo a.C..

Le conoscenze scientifiche dell’antichità vennero sistematizzate e organizzate daAristotele, il quale creò lo schema che doveva diventare la base della concezione occidentale dell’universo per 2000 anni. Ma Aristotele stesso era convinto che i problemi riguardanti l’anima umana e la contemplazione della perfezione di dio fossero molto più importanti dell’indagine del mondo materiale.

Il motivo per cui il modello aristoteliano non venne messo in discussione per tanto tempo fu proprio questa mancanza di interesse per il mondo materiale e la forte presa della chiesa cristiana , che sostenne le dottrine aristoteliche per tutto il medioevo.

Un ulteriore sviluppo della scienza occidentale doveva verificarsi solo nel rinascimento quando gli uomini iniziarono a liberarsi della influenza di Aristotele e della chiesa e mostrarono un nuovo interesse per la natura.

Verso la fine del quattrocento lo studio della natura fu affrontato per la prima volta con spirito realmente scientifico e vennero effettuati esperimenti per controllare le ipotesi teoriche. Poiché parallelamente si verificò un crescente interesse per la matematica questo sviluppo condusse alla formulazione di
 teorie propriamente scientifiche basate sull’esperimento ed espresse nel linguaggio della matematica.Galilei fu il primo a combinare conoscenza empirica matematica e perciò viene considerato il padre della scienza moderna.

La nascita della scienza moderna fu preceduta e accompagnata da uno sviluppo del pensiero filosofico che portò ad una formulazione estrema del dualismo spirito-materia. Questa formulazione comparve nel seicento con la filosofia di
 Renè Descartes meglio noto come Cartesio, il quale fondò la propria concezione della natura su una fondamentale separazione tra due realtà distinte e indipendenti, quella della mente e quella della materia. La separazione cartesiana permise agli scienziati di considerare la materia come inerte e completamente distinta da se stessi e di raffigurarsi il mondo materiale come una moltitudine di oggetti differenti riuniti insieme in una immensa macchina.
Una si fatta concezione meccanicistica del mondo fu sostenuta da Isaak Newtonche su questa base costruì la sua scienza della meccanica e la pose a fondamento della fisica classica
Dalla seconda metà del seicento sino alla fine dell’ottocento il modello meccanicistico newtoniano dell’universo dominò tutto il pensiero scientifico. 
Era accompagnato dall’immagine di un dio monarca che dall’alto governava il mondo imponendo ad esso la sua legge divina. Di conseguenza le leggi fondamentali della natura ricercate dagli scienziati vennero considerate le leggi divine invariabili, ed eterne alle quali il mondo era soggetto.

La filosofia di Cartesio non fu solo importante per lo sviluppo della fisica classica, ma ebbe anche un’enorme influenza su tutto il modo di pensare occidentale sino ai giorni nostri.

La famosa frase di Cartesio “Cogito ergo sum” ha portato
 l’uomo occidentale a identificarsi con la propria mente invece che con l’intero organismo
Come conseguenza della separazione cartesiana , l’uomo moderno è consapevole di se stesso come un Io isolato che vive all’interno del proprio corpo. La mente è stata divisa dal corpo e ha ricevuto il compito di controllarlo; ciò ha provocato la comparsa di un conflitto tra volontà cosciente ed istinti involontari. Ogni individuo è stato suddiviso ulteriormente in base alle sue capacità, attività, sentimenti, opinioni, ecc.,in un gran numero di compartimenti separati, impegnati in conflitti inestinguibili, che generano una continua confusione metafisica e altrettanta frustrazione. 

Questa frammentazione interna dell’uomo rispecchia la sua concezione del mondo esterno che è visto come un insieme di oggetti ed eventi separati. Si considera l’ambiente naturale come se fosse costituito da parti separate che devono essere sfruttate da vari gruppi di interesse, Questa visione non unitaria è ulteriormente estesa alla società, che viene suddivisa in differenti nazioni, razze, gruppi religiosi e politici.

La convinzione che tutti questi frammenti, in noi stessi, nel nostro ambiente e nella nostra società, siano realmente separati può essere vista come la causa fondamentale di tutte le crisi attuali, sociali, ecologiche e culturali. Essa ci ha estraniati dalla natura e dagli esseri umani nostri simili. Essa ha provocato una distribuzione delle risorse naturali incredibilmente ingiusta, che crea disordine economico e politico: un’ondata di violenza, sia spontanea sia istituzionalizzata , che cresce sempre più, e un ambiente inospitale, inquinato, nel quale la vita è diventata fisicamente e spiritualmente insalubre.

Segue con  Origini del pensiero Orientale

Nessun commento:

Posta un commento

Fino alla fine

Si tratta di Anne e Sigrid, madre e figlia, insegnante di scienze e dottoressa. Il più grande ha 67 anni, il più giovane appena 40. Entrambi...