The Lancet, Gran Bretagna
Se è naturale fa bene. Partendo da questo presupposto, le medicine vegetali tradizionali sono spesso ritenute un'alternativa sicura ai farmaci di sintesi.
Ma non sempre è così, scrive THE LANCET, perché possono avere effetti collaterali anche gravi.
Nel 1998, in Belgio, per esempio, ci sono stati 100 casi di nefropatia in donne che avevano preso pillole dimagranti a base di Aristolochia fangchi. Diciotto di loro hanno poi sviluppato un carcinoma uroteliale.
Nel 2004 l'Unione Europea ha adottato una direttiva (2004/24/EC) che obbliga i medicinali vegetali tradizionali a soddisfare requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia per poter essere commercializzati, stabilendo un periodo di transizione di sette anni (sino al 30 aprile 2011) per chiederne l'approvazione. Dal 1 maggio quindi molti prodotti non possono essere più venduti. In Gran Bretagna , per ora, sono state accettate 110 richieste di autorizzazione su 211. I più bocciati sono i prodotti cinesi. La direttiva europea, criticata dai sostenitori dei rimedi naturali, colpisce prima di tutto i produttori e poi i terapeuti e i consumatori, che potrebbero rivolgersi al mercato illegale. Ma commenta The Lancet " rappresenta un passaggio vitale per la salvaguardia, della salute dei cittadini dell'Unione".
da Internazionale numero 896 del 6 maggio 2011
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