martedì 22 luglio 2014

Cosa c'è che non va nel mondo moderno

La tesi presentata nell'ultimo numero di Internazionale scritto da Jonathan Franzen
La tesi poggia sul concetto dello sviluppo basato sulla "macchina"
La cultura non riesce a prendere fiato, e alla fine ci troviamo con una umanità morta e distesa accanto alle sue opere, che ci sono costate cosi tanta intelligenza che non ne è rimasta più per utilizzarle.
Siamo stati abbastanza complicati da costruire "la macchina" e siamo troppo primitivi per farci servire da essa. La cosa che più colpisce è la divergenza del progresso tecnologico da quello morale e spirituale. Il primo , dopo un intero secolo di conquiste scientifiche che sarebbero sembrate miracolose sino a poco tempo fa, ha avuto come risultato produrre  smart phone ad alta risoluzione per girare video di tizi che buttano Mentos dentro bottiglie da un litro di Diet Pepsi e poi gridano " Wow"! 
I tecnoidealisti degli anni  90 promettevano che la rete avrebbe inaugurato un nuovo mondo di pace, amore e comprensione. Ma di tutto questo ci ha regalato la banalità dei social, l'ignoranza della libertà di postare qualsiasi idiozia senza riuscire più a riconoscere il serio dal faceto, il vero dal pacchianamente falso. Un mondo in cui hanno successo i chiacchieroni, twittatori e millantatori in una interazione sociale intollerabilmente superficiale. Quella superficialità che oggi è diventata globale e sta accelerando lo snaturamento del pianeta e la sterilizzazione degli oceani, la trasformazione della foresta boreale canadese in un lago tossico di sottoprodotti delle sabbie bituminose, l'abbattimento delle ultime foreste asiatiche  per i modelli da giardino cinesi ultraeconomici, la costruzione di dighe  sul Rio delle Amazzoni e il disboscamento definitivo delle sue foreste per la produzione di carne e minerali nel generale atteggiamento da "chi se ne frega delle conseguenze, vogliamo comprare un sacco di cazzate e vogliamo pagarle poco" Ed anche il riscaldamento globale, il catastrofico abuso di antibiotici da parte dell'industria agroalimentare, la manipolazione del nucleo delle cellule umane e vegetali che potrebbe rivelarsi disastrosa quanto la manipolazione del nucleo degli atomi.
E si, le testate termonucleari sono ancora dentro i loro silos e sottomarini. Ma che vi piaccia o no, il mondo creato dalla "macchina" infernale del tecnoconsumismo è pur sempre un mondo fatto da esseri umani snaturati dalla velocità della modernizzazione la cui essenza è l'accelerazione dei cambiamenti rendendo così l'esperienza di ciascuna generazione cosi diversa da quella precedente da rendere la sensazione che i valori del passato sono andati irrimediabilmente perduti.

Finchè dura la modernità, tutti i giorni sembreranno gli ultimi giorni dell'umanità

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