Come difendersi dallo “ shopping spirituale”
di Chogyam
Trungpa 1939/1987
"A volte il desiderio che spinge le persone ad essere spirituali è in realtà una brama di sicurezza"
“Al di là del materialismo spirituale”
è
nato sulla basa delle conferenze tenute tra il 1970 / 71 dal maestro buddhista
Chogyam Trungpa.
Durate
queste conferenze il maestro si rese conto che i suoi allievi nutrivano aspettative
irrealistiche riguardo al cammino spirituale .
Pur
dimostrando un sincero desiderio di verità, la loro reale motivazione era quelle di
sentirsi, in fondo, bene con se stessi.
Per
chi ha passato anni svolgendo pratiche
spirituali, il libro può rappresentare una esperienza scioccante, in esso
l’autore dimostra spietatamente come dietro i nostri tentativi di diventare
individui spiritualmente avanzati, si celi invece il nostro ego.
In
tutta la prima parte del libro il Maestro espone le trappole in cui si può cade
credendo di essere sulla strada della illuminazione , nella seconda descrive il vero cammino spirituale, toccando concetti come le 4 Verità Nobili, lo
Shunyata e il Bodhisattva.
Ma
cosa intende per materialismo spirituale?
Il
maestro risponde attraverso i concetti del buddhismo tibetano dei tre Signori
del Materialismo, il signore della
Forma, il signore della Parola e il signore della Mente.
Il
libro ci porta a scoprire se stiamo semplicemente cercando di rafforzare il
nostro senso di identità come
persona buona e spirituale o se siamo veramente pronti ad aprirci al
Tutto, a vedere cosa veramente c’è dentro di noi.
Ma
come si può iniziare veramente a lavorare su se stessi ?
L’ego
preferisce atti eroici, osserva Trungpa, come andare in ritiro per una intera settimana
o diventare vegetariani.
Esperienze
come queste possono dare una sensazione
di euforia perché per un po’ si riesce a lasciare dietro di noi il nostro vecchio sé negativo, ma alla fine l’euforia
svanisce e ci ritroviamo nuovamente con noi stessi.
Solo
quando ci si rende conto che il nostro ego controlla persino i nostri tentativi
di perdere l’ego riusciremo a smettere di
inseguire l’aspirazione ad una qualche esperienza illuminante e lasciare semplicemente che le cose siano come sono.
Solo
allora possiamo smettere di fare “ shopping spirituale” e decidere di lavorare
veramente sulla persona che siamo.
Siamo
sul vero cammino spirituale quando
riusciamo a ridere mentre un fedele zelante
o chi ha appena abbracciato una nuova religione tende a perdere del
tutto il senso dell’umorismo.
Tutto
diventa o bianco o nero perché pensano di avere trovato la via.
Il
sollievo che provano queste persone deriva dal fatto di avere semplificato il
mondo: non devono più accettare la realtà per quello che è ma possono vivere
secondo una fede che li innalza al di sopra di tutto il resto.
La
vera spiritualità è più ordinaria, addirittura noiosa. Il cammino spirituale,
una volta intrapreso, non è niente di speciale. Si tratta semplicemente di
vedere la vita cosi come è, senza le tante strutture mentali - convinzioni,
teorie, fantasie di salvezza - che le costruiamo sopra.
Trungpa
è un ottimo scrittore, ha fondato molti
centri di meditazione e istruzioni formative di grande successo in tutto il
mondo ed è stata una delle principali figure
del buddhismo del XX secolo. Indipendentemente da quale possa essere
l’opinione sul Trungpa persona, “Al di la
del materialismo spirituale” rimane
una pietra miliare non solo per la filosofia orientale ma nel campo del
pensiero spirituale in genere.
Trungpa
mette in guardia sul fatto che chi si sforza di raggiungere la spiritualità
potrebbe finire per collezionare solamente una serie di interessanti esperienze culturali, questo
approccio realistico è certamente affascinante per tutti coloro che cerchino
non semplici ispirazioni ma vere risposte in un mondo che offre migliaia di
attraenti cammini ed esperienze spirituali, il libro di Trungpa è come un faro che impedisce di arenarsi
sulle rocce spirituali.
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