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lunedì 2 luglio 2012

EGOTISMO

La grande illusione egotista.

Graham Lawton, New Scientist, Gran Bretagna
tradotto da Internazionale n 899

Come guidate? Se siete nella media, probabilmente pensate di guidare piuttosto bene.
Uno studio ha rivelato che il 74 % degli automobilisti è convinto di essere più bravo della media.
E chi ha avuto un incidente è un po’ più sicuro delle proprie capacità di chi non ne ha avuti.
Ovviamente tutto questo non riflette la realtà. Ameno che non ci sia un manipolo di guidatori davvero pessimi, non possono essere tutti più bravi della media.
Quando si chiede alle persone di giudicare i loro pregi – competenza, intelligenza, onestà, originalità, affidabilità  e molti altri – quasi tutte si giudicano sopra la media.
E con i difetti succede la stessa cosa: la maggior parte  pensa di averne meno della media.
Questa illusione egotica è stata definita “ effetto del superiore alla media “
E la maggioranza è convinta di essere meno propensa della media ad avere una alta opinione di se.
Abbiamo anche una alta opinione di quelli che amiamo. Circa il 95 % delle persone giudica i partner più in gamba, più belli, più affettuosi e più divertenti della media.
E come può testimoniare chiunque abbia resistito ad una cena di trentenni, quasi tutti i genitori ritengono i loro figli più intelligenti, carini e precoci degli altri coetanei.
L’effetto del superiore alla media  fa parte di una serie di illusioni positive, modi in cui ci convinciamo di essere speciali.
Un’altra è la tendenza all’ottimismo, effetto assai diffuso e caratterizzato da aspettative irrealistiche sul futuro.
La maggior parte delle persone si aspetta di vivere più a lungo, di essere più sana e di avere più successo della media.
Da dove  vengono queste illusioni ? Secondo Jonathon Brown dell’università di Washington di Seattle, uno degli autori della teoria delle illusioni positive, tutto comincia durante l’infanzia. “ I genitori le creano adulando i figli”, spiega. L’ adulazione non si ferma qui. Per tutta la vita abbiamo l’innata tendenza a dividere il mondo in “ noi “ e “ loro “. Appena s’instaura un rapporto con qualcuno si diventa parte dello stesso gruppo, e gli esseri umani tendono a considerare i membri del loro  gruppo più positivamente degli altri.
Lungi dall’essere patologiche, però, le illusioni positive sono considerate indice di una mente sana. Chi non le ha è più a rischio di depressione , uno stato noto come “realismo depressivo”.
Una delle cose su cui ci  illudiamo maggiormente è la percezione che gli altri hanno di noi. “ Non siamo bravi quanto pensiamo”, sostiene Nicholas Epley, scienziato comportamentale delle università di Chicago.
Questo non vuol dire che siamo degli inetti. Se ci consideriamo generosi, ad esempio, forse lo pensano anche gli altri. Magari, però, un pò meno di quanto crediamo.
Non siamo bravi a capire come appariamo agli altri. Dipende soprattutto dall’ “effetto riflettore”, la convinzione illusoria che gli altri osservino e analizzino minuziosamente tutto ciò che facciamo e diciamo.
Se per esempio vi siete versati dell’acqua sui pantaloni, date per scontato che tutti lo noteranno, ma non è così. Dice Epley, perché il mondo non ruota attorno a noi. Pensiamo anche che i nostri stati emotivi siano percepiti da tutti, invece sono quasi invisibili.
Funziona anche al  contrario, se fate o dite qualche cosa che ritenete particolarmente saggia o interessante è probabile che sopravvalutiate l’attenzione altrui. Il più delle volte non lo noteranno nemmeno, perché anche gli altri sono troppo occupati con il loro ego.
Il problema è ch e ognuno si conosce troppo bene : “ Ciascuno è un esperto di se stesso” dice Epley. “ Quindi nota ogni suo particolare che agli altri sfugge “
Tutto questo è aggravato dalla nostra difficoltà a capire cosa pensano gli altri. Ed è sorprendente come la mancanza di intuito riguardi anche le persone che conosciamo bene: l’accuratezza aumenta , ma poco. Alcuni sostengono addirittura che la capacità di capire al volo il coniuge diminuisce dopo il primo anno di matrimonio.
Forse l’ambito in cui abbiamo il meno intuito in assoluto è quello dell’aspetto fisico.
Ognuno sa come è, ma è incapace di giudicare il proprio aspetto. Se per esempio ci viene chiesto di individuare una nostra foto in mezzo ad un mare di volti, ci troveremo più in fretta se  la foto è stata modificata per farci sembrare più belli, a riprova del fatto che pensiamo di essere più attraenti di quanto siamo.

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