Pagine

mercoledì 4 gennaio 2012

Conversazioni con Dio


Walsch nasce nel Wisconsing da una famiglia cattolica. Su un piano religioso è stato spinto comunque  al libero pensiero. Non completa nessun tipo di studio di livello superiore ne tantomeno fa percorsi culturali ma si dedica alla carriera radiofonica.
Dirige una stazione radio, poi fa il giornalista ed alla fine addetto stampa per istituti scolastici pubblici.
Dopo essersi trasferito nella West Coast americana fonda una agenzia di pubbliche relazioni e marketing senza riuscire a decollare non avendo nessuna qualifica culturale in merito, un aspetto significativo è che ha ritenuto poter esercitare professioni senza averne delle competenze e conoscenze specifiche. 
Si è sposato e divorziato 4 volte.
Dopo ulteriori accidenti, come un incidente che gli procurò la rottura del collo , tocca il fondo.
All’età di 49 anni scrive le conversazioni. La cosa nasce, secondo quanto lui dice, dalla abitudine di  scrivere i propri pensieri in forma di lettera, dopo il grave incidente , fermo nella sua convinzione di essere perseguitato dalla sfortuna, scrive una lettera a Dio particolarmente adirata.
Chiedeva perché la vità e sempre cosi difficile, perché i suoi rapporti sentimentali fallivano sempre, perché non aveva mai abbastanza soldi.
Da qui già si intravede l’ingenuità e l’immaturità del personaggio che non riesce a vedere se stesso l'artefice delle scelte e modi di essere che sono certamente alla base dei sui problemi, magari non serve disturbare Dio per comprendere che se non ha abbastanza soldi forse ne spende più di quello che guadagna, oppure se la sua vita sentimentale è negativa forse, dopo 4 matrimoni magari, attribuirsi qualche responsabilità,  oppure comprendere che la vita è difficile per tutti, ma tant’è che…..miracolo Dio gli risponde ….dice lui ovviamente.
Come prendere per buoni consigli o suggerimenti di un scrittore con un simile profilo personale è difficile accettarlo ma rimane il fatto che il libro e gli scontati sequel, lo rendono un uomo ricco e per un certo tempo, famoso.
Le risposte che Dio da, sono ovviamente banali, scontate ed per alcuni versi giochi di parole come ad esempio quando chiede a Dio perché non abbia mai indicato ( prima d’ora ovviamente ) alla umanità, linee guida  definite per la loro felicità e cosa risponde Dio? Che lui lo ha fatto solo che non lo abbiamo ascoltato.
Per somma sintesi il Dio di Walsch ci ordina di pensare soprattutto alla nostra crescita personale nel nostro viaggio attraverso la vita, nulla di originale o nuovo che si rifà a fedi e filosofie antiche e soprattutto orientali, nelle quali il concetto di crescita personale è alla base.
Le religioni tradizionali pongono Dio in alto e noi qua giù, Walsch vede il rapporto con Dio un po’ come fare le cose insieme , come un socio.
Il libro scritto in modo semplice e prendendo spunto su fatti di vita quotidiana ha ovviamente fatto presa con le persone semplici d'altronde, vista la preparazione culturale di Walsch altro non poteva essere.
Per le persone di cultura il libro è risibile, pieno di luoghi comuni ed ovvietà.

Nessun commento:

Posta un commento

Fino alla fine

Si tratta di Anne e Sigrid, madre e figlia, insegnante di scienze e dottoressa. Il più grande ha 67 anni, il più giovane appena 40. Entrambi...