Walsch
nasce nel Wisconsing da una famiglia cattolica. Su un piano religioso è stato
spinto comunque al libero pensiero. Non
completa nessun tipo di studio di livello superiore ne tantomeno fa percorsi
culturali ma si dedica alla carriera radiofonica.
Dirige
una stazione radio, poi fa il giornalista ed alla fine addetto stampa per istituti
scolastici pubblici.
Dopo
essersi trasferito nella West Coast americana fonda una agenzia di pubbliche
relazioni e marketing senza riuscire a decollare non avendo nessuna
qualifica culturale in merito, un aspetto significativo è che ha ritenuto
poter esercitare professioni senza averne delle competenze e
conoscenze specifiche.
Si è sposato e divorziato 4 volte.
Dopo
ulteriori accidenti, come un incidente che gli procurò la rottura del collo ,
tocca il fondo.
All’età
di 49 anni scrive le conversazioni. La cosa nasce, secondo quanto lui
dice, dalla abitudine di
scrivere i propri pensieri in forma di lettera, dopo il grave
incidente , fermo nella sua convinzione di essere perseguitato
dalla sfortuna, scrive una lettera a Dio particolarmente adirata.
Chiedeva
perché la vità e sempre cosi difficile, perché i suoi rapporti sentimentali
fallivano sempre, perché non aveva mai abbastanza soldi.
Da
qui già si intravede l’ingenuità e l’immaturità del personaggio che non
riesce a vedere se stesso l'artefice delle scelte e modi
di essere che sono certamente alla base dei sui problemi, magari non serve disturbare Dio
per comprendere che se non ha abbastanza soldi forse ne spende
più di quello che guadagna, oppure se la sua vita sentimentale è negativa forse, dopo 4 matrimoni magari, attribuirsi qualche responsabilità, oppure comprendere che la vita è difficile per tutti, ma tant’è che…..miracolo Dio gli risponde ….dice lui ovviamente.
Come prendere per buoni consigli o suggerimenti di un scrittore con un simile profilo personale è difficile accettarlo ma rimane il fatto che il libro e gli scontati sequel, lo
rendono un uomo ricco e per un certo tempo, famoso.
Le
risposte che Dio da, sono ovviamente banali, scontate ed per alcuni versi giochi di parole come ad esempio quando chiede a Dio perché non abbia mai
indicato ( prima d’ora ovviamente ) alla umanità, linee guida definite per la loro felicità e cosa risponde Dio? Che lui lo ha fatto solo che non lo abbiamo ascoltato.
Per
somma sintesi il Dio di Walsch ci ordina di pensare soprattutto alla nostra
crescita personale nel nostro viaggio attraverso la vita, nulla di originale o
nuovo che si rifà a fedi e filosofie antiche e soprattutto orientali, nelle quali il
concetto di crescita personale è alla base.
Le religioni tradizionali pongono Dio in alto e noi qua giù, Walsch vede il
rapporto con Dio un po’ come fare le cose insieme , come un socio.
Il
libro scritto in modo semplice e prendendo spunto su fatti di vita quotidiana ha
ovviamente fatto presa con le persone semplici d'altronde, vista la
preparazione culturale di Walsch altro non poteva essere.
Per
le persone di cultura il libro è risibile, pieno di luoghi comuni ed
ovvietà.
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