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domenica 15 marzo 2015

CAMBIAMENTO

Uno dei  termini più ricorrenti tra gli appassionati  di temi spirituali è “CAMBIAMENTO”.
Il suo uso va dal “ cambiare se stessi per cambiare il mondo”,  a un non ben identificato “cambiamento epocale”, indotto da una non ben definita entità, forza o energia, che andrebbe ad influenzare le persone aprendo una era di prosperità, giustizia e tolleranza.
Vista la moltitudine di popoli e credenze religiose, almeno una cosa è certa, indipendentemente da chi o cosa dipenda il cambiamento, esso sarebbe universale e tutti saranno UNIFORMATI a questo, con la conseguente scomparsa di ogni varietà di pensiero.
Tutte queste considerazioni non sono però il cuore della riflessione sul CAMBIAMENTO, il vero punto  è l’atteggiamento delle persone che vivono non conducendo la loro vita,  ma assecondando passivamente  un destino, con il principio che tanto “le cose vanno come devono andare”. E’  questo atteggiamento, “rinunciatario” ad essere dannoso, perché ha come conseguenza il deresponsabilizzarsi dal fare azioni concrete  nei confronti dei temi del mondo, tanto “qualcuno o qualche entità o forza ci penserà a far andare le cose per il verso giusto”
Ma le cose come vanno ?
Tra il 2009 e 2014, le ricchezze possedute dall’1% della popolazione più ricca  sono salite  dal 44% al 48% del totale. Il  rimanente 52% della ricchezza è gestito dal 20% più ricco della popolazione mondiale. Quindi il 79% dell’umanità non controlla niente ( fonte Oxfam ong ).
Nei prossimi anni la situazione occupazionale mondiale  continuerà a peggiorare, disoccupazione   e disparità di reddito faranno crescere il malcontento sociale. Nel 2019 ci saranno 212 milioni di disoccupati in tutto il mondo, mentre oggi sono 201 milioni. Dallo scoppio della crisi del 2008 oltre 61 milioni di persone hanno perso il lavoro ( fonte Organizzazione mondiale del lavoro OIL ).
Questa è LA REALTA’ senza considerare il peggioramento dell’inquinamento, il riscaldamento terrestre, le guerre e tutti gli altri accidenti che a questo pianeta procuriamo.
Non prendere atto dello stato delle cose ed affidarsi all’intervento di una non precisata “entità, energia o forza “ che metterà “apposto le cose” è un modo per giustificare un mancato impegno personale indispensabile a far si che con la partecipazione di tutti, le cose possano effettivamente cambiare.
Se solo i componenti del  “silenzioso  popolo Olistico” ,che condividono quei valori che mettono al centro l’essere umano in tutte le sue espressioni, uscissero allo scoperto riunendosi in un movimento, dimostrerebbero, nei piccoli fatti di tutti i giorni, che è possibile vivere una vita piena e felice senza doversi assoggettare alle regole del mercato e della finanza ed allora si, che forse, le cose potrebbero cambiare senza attendere improbabili interventi “divini”.
Non basta trasformare l'individuo, occorre far leva sul cambiamento di ciascuno e trasferirlo ai problemi sociali del nostro tempo, il mondo ne ha bisogno.

IBU-fpb

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