Uno dei
termini più ricorrenti tra gli appassionati di temi spirituali è “CAMBIAMENTO”.
Il suo uso va dal “ cambiare se stessi
per cambiare il mondo”, a un non ben
identificato “cambiamento epocale”, indotto da una non ben definita entità,
forza o energia, che andrebbe ad influenzare le persone aprendo una era di
prosperità, giustizia e tolleranza.
Vista la moltitudine di popoli e
credenze religiose, almeno una cosa è certa, indipendentemente da chi o cosa
dipenda il cambiamento, esso sarebbe universale e tutti saranno UNIFORMATI a
questo, con la conseguente scomparsa di ogni varietà di pensiero.
Tutte queste considerazioni non sono però
il cuore della riflessione sul CAMBIAMENTO, il vero punto è l’atteggiamento delle persone che vivono non
conducendo la loro vita, ma assecondando
passivamente un destino, con il
principio che tanto “le cose vanno come devono andare”. E’ questo atteggiamento, “rinunciatario” ad
essere dannoso, perché ha come conseguenza il deresponsabilizzarsi dal fare
azioni concrete nei confronti dei temi
del mondo, tanto “qualcuno o qualche entità o forza ci penserà a far andare le
cose per il verso giusto”
Ma le cose come vanno ?
Tra il 2009 e 2014, le ricchezze possedute
dall’1% della popolazione più ricca sono
salite dal 44% al 48% del totale.
Il rimanente 52% della ricchezza è
gestito dal 20% più ricco della popolazione mondiale. Quindi il 79%
dell’umanità non controlla niente ( fonte Oxfam ong ).
Nei prossimi anni la situazione
occupazionale mondiale continuerà a
peggiorare, disoccupazione e disparità
di reddito faranno crescere il malcontento sociale. Nel 2019 ci saranno 212
milioni di disoccupati in tutto il mondo, mentre oggi sono 201 milioni. Dallo
scoppio della crisi del 2008 oltre 61 milioni di persone hanno perso il lavoro
( fonte Organizzazione mondiale del lavoro OIL ).
Questa è LA REALTA’ senza considerare il
peggioramento dell’inquinamento, il riscaldamento terrestre, le guerre e tutti
gli altri accidenti che a questo pianeta procuriamo.
Non prendere atto dello stato delle cose
ed affidarsi all’intervento di una non precisata “entità, energia o forza “ che
metterà “apposto le cose” è un modo per giustificare un mancato impegno
personale indispensabile a far si che con la partecipazione di tutti, le cose
possano effettivamente cambiare.
Se
solo i componenti del “silenzioso popolo Olistico” ,che condividono quei valori
che mettono al centro l’essere umano in tutte le sue espressioni, uscissero
allo scoperto riunendosi in un movimento, dimostrerebbero, nei piccoli fatti di
tutti i giorni, che è possibile vivere una vita piena e felice senza doversi
assoggettare alle regole del mercato e della finanza ed allora si, che forse,
le cose potrebbero cambiare senza attendere improbabili interventi “divini”.
Non basta trasformare l'individuo, occorre far leva sul cambiamento di ciascuno e trasferirlo ai problemi sociali del nostro tempo, il mondo ne ha bisogno.
Non basta trasformare l'individuo, occorre far leva sul cambiamento di ciascuno e trasferirlo ai problemi sociali del nostro tempo, il mondo ne ha bisogno.
IBU-fpb
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